Giornata mondiale della biodiversità: una riflessione

I boschi del Monte Pisano

I nostri boschi sono costituiti da molte essenze endemiche, caratteristiche della macchia mediterranea (leccio, quercia, corbezzolo, alloro, erica), e da specie introdotte dall’uomo nel tempo (castagno), che ben si sono adattate al nostro ambiente (robinia), ma che possono entrare in competizione con le specie autoctone (ailanto) e che, una volta introdotte, sono difficili da estirpare.

Un altro problema del bosco è legato alla circolazione delle malattie e dei parassiti, favorita dal commercio di legnami provenienti da tutto il mondo. Le mie siepi di bosso si sono irrimediabilmente ammalate.  La piralide del bosso (figura), non volendo trattare le siepi con insetticidi, le ha completamente rovinate.

Tutte le piante di bosso, nel giro di pochi anni, si sono ammalate e sono morte a causa di questo insetto.

La giornata delle biodiversità: cosa fare?

Nella giornata delle biodiversità, così importante da preservare perché garanzia di buona salute di ogni habitat, occorre riflettere su come sia stato affrontato con superficialità nel passato il problema dell’inserimento di specie aliene sui nostri monti.

Un progetto denominato “Montepisano Tree” tende a valorizzare le essenze autoctone dei nostri boschi. L’idea di base del progetto “Adotta un albero” persegue i principi di esperienze già avviate in diverse parti del mondo, distinguendosi tuttavia perché l’adozione è di piante forestali vegetanti nelle condizioni naturali e pertanto soggette a tutti i fattori di competizione che caratterizzano gli ecosistemi forestali.

La scelta delle piante da adottare ha pertanto anche altre finalità: fare conoscere la biodiversità dei boschi del Monte Pisano attraverso la scelta delle cosiddette “specie sporadiche” dei boschi naturali e/o di specie introdotte uniche e con caratteristiche di portamento notevoli; promuovere un uso sociale nuovo del patrimonio forestale attraverso la adozione delle specie selezionate. Gli interventi suggeriti per la cura delle piante selezionate delle specie secondarie assumono i caratteri della selvicoltura d’albero migliorando e valorizzando in tal modo il valore del soprassuolo forestale.

Accanto a questi interventi tipici della selvicoltura, sono suggeriti altri interventi mirati a stabilire un “rapporto” diretto tra singola pianta e adottante quali la protezione individuale della pianta adottata.

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